Tartare, filetti e tagliate: il nuovo regno della carne è a Casarano da “Il Bardo”

Già esperti in fatto di ristorazione, Marco & Marco hanno dato vita a un nuovo concetto di braceria di livello nel cuore storico di Casarano. Nel castello sorge Il Bardo, tempio delle carni pregiate e della brace

Il 4 gennaio 2024 ha aperto, nel cuore storico di Casarano, un nuovo progetto ristorativo con radici ben radicate: due soci, Marco Plantera e Marco Scarpa, che non solo condividono il nome ma la stessa passione per una ristorazione di qualità che si distingua dalla massa, hanno avviato un nuovo concetto di braceria, di livello elevato, per coccolare il cliente e fargli conoscere norcineria e carni ricercate.

Si chiama “Il Bardo” per riprendere il filone con “Shakespeare“, il pub londinese che hanno aperto assieme da ben 10 anni a questa parte, dove birre selezionate, calcio e atmosfera lo hanno reso un punto di riferimento sul territorio. Soprannominato “Il Bardo di Avon“, questo secondo locale ha quindi un collegamento forte col primo ma se ne distingue sotto molti aspetti.

Il Bardo nel Castello

Innanzitutto è situato in un castello molto antico, più dell’attigua Chiesa Madre, risalente al 1600, conosciuto e amato da tutta la città di Casarano che lo identifica come “U Casteddrhu“. Qui i due soci hanno affidato ad una bravissima interior designer, Francesca Testa, il progetto di restyling la cui riuscita è oggi sotto gli occhi di tutti: i colori scelti, indaco e oro, tratteggiano una sala di carattere, che contiene quaranta coperti, con mise en place minimali e oggetti unici come le tele riprodotte con la realtà virtuale che raccolgono interesse e ammirazione nei clienti.

L’atmosfera da ristorante accoglie un menu da braceria ricercata che coglie le origini umbre di uno dei due soci e le valorizza soprattutto nella norcineria proposta negli antipasti.

Antipasti: un viaggio al Centro Italia

Sapori di Umbria e dintorni negli antipasti, a partire dal tagliere di salumi e formaggi dove compaiono mortadella di cinghiale, salsiccia stagionata di suino, salamino al barolo, salamino di cinghiale, spalla di maiale nero, capocollo di San Venanzo, crostino al ciauscolo, crostino lardo tartufo e brie, crostino pecorino romano miele e castagne e una selezione di formaggi. Un vero viaggio in Centro Italia tra San Venanzo, Terni e Orvieto con tappe anche in Toscana.

Richiama i tagli giapponesi, poi, il tataki di manzo, una scottona bavarese accompagnata da salsa al pecorino e tartufo e, ancora tra gli antipasti, i carpacci aromatizzati in più modi e poi la deliziosa degustazione di tartare, così suddivisa: tartare con stracciatella, zest di limone, polvere di liquirizia; cheseecake di tartare con ricotta aromatizzata al basilico e tartufo in scaglie; tartare con peperoni tabasco ed erba cipollina e tartare marinata al sale e pepe su sfera di parmigiano ed erbe aromatiche. Un’idea di degustazione per iniziare la cena in pieno stile Il Bardo, dove qualità ed emozione si fondono per trasmettere un concetto ben preciso.

L’anima del locale: le carni

I secondi piatti, qui passiamo all’anima del locale, rappresentano i migliori tagli di carne provenienti dall’Italia e dall’estero, selezionati e proposti settimanalmente per garantire la massima qualità al cliente e anche nuove scoperte. La frollatura è fatta in loco, anche a 50-60 giorni, grazie al dry-aging, su carni provenienti da razze pregiate e grazie ad essa si ottiene il massimo effetto tra la naturale acidificazione lattica e la proteolisi enzimatica, vale a dire si esaltano notevolmente tenerezza e sapore della carne  per un’esperienza di gusto davvero unica!

Tra i tagli presenti: Tomahawk, Picanha, tagliata argentina, bovino francese e così via. Da questi tagli nascono secondi piatti succulenti come il filetto di bovino adulto francese alle erbe aromatizzate affumicato al legno d’ulivo con riduzione di Primitivo, la tagliata di manzo argentino o la picanha di scottona croata con salsa al chimichurri e peperoni rossi in agrodolce.

Per Il Bardo è importante la carne quanto i suoi contorni,  che la valorizzano e danno anche un’alternativa valida ai vegetariani. Non le solite patate al forno e l’insalatina cui siamo abituati, ma contorni sfiziosi come finocchi gratinati al forno con besciamella e nocciole tostate, cotolette di calvolfiore con salsa aioli e aglio nero, radicchio brasato e porro in tre consistenze. Valide alternative e gustosi accompagnamenti alla carne.

E i dolci? Anche i dessert de Il Bardo variano settimanalmente e vengono proposti in un tris degustativo. Non mancano mai un dolce semifreddo, uno al cucchiaio cremoso e un dolce secco che, nella settimana di Carnevale, sono stati un brownies alla frutta secca, crema al caffè e ravioli alla ricotta e canditi con gocce di cioccolato.

Dall’antipasto al dolce, si segue la stagionalità e la tipicità degli ingredienti.

Vini internazionali e dello Stivale innaffiano le cene de Il Bardo garantendo ampia scelta anche per una degustazione di più etichette, con una buona rappresentanza anche del regionale. Non mancano birre artigianali selezionate, infusi di amari e selezioni di gin, whiskey e rum Premium per un finale di serata da ricordare.

Il Bardo è un’occasione per sperimentare come anche la brace possa alzare l’asticella della ristorazione.




Marcella Barone