Il nuovo menu invernale di Antonio Cucina Officina è un omaggio alla grande tradizione culinaria italiana

Ad Aradeo, da Antonio Cucina Officina, piatti che solleticano i ricordi e fanno stare bene come in famiglia


L’ambiente accogliente, la cucina autentica, l’ospitalità di pochi coperti per stare proprio come in famiglia: è così che Antonio ha concepito il suo ristorante ad Aradeo, aperto dopo aver collezionato tantissime importanti esperienze come cuoco e che lo vede ora alle prese con il ruolo di ristoratore.

Antonio Cucina Officina” raccoglie quindi tutti i suoi sentimenti sul vivere la cucina in modo fedele alla tradizione, genuino, naturalmente buono e gustoso con piatti che scaldano il cuore e solleticano anche i ricordi. Infatti, proprio dai ricordi di famiglia nasce questo ristorante nato laddove, negli anni ’80, il papà aveva aperto un’officina lasciata poi per aprire un’altra attività e rimasta in eredità al figlio. Di quella che era un’officina meccanica sono rimaste alcune tracce appese alle pareti per tenere ben saldo quel filo che ci unisce alle nostre origini.

Sono le origini, i legami, la tradizione a farsi sentire con forza anche nei piatti del menu di Antonio che, squisitamente stagionale, varia di stagione in stagione.

Per l’arrivo dell’autunno e dell’inverno, infatti, Antonio ha ideato un menu caldo, appetitoso, avvolgente, un omaggio alla grande tradizione culinaria italiana dall’antipasto al dolce.

Piatti semplici e genuini come, per gli antipasti, la zuppetta del boscaiolo con funghi cardoncelli e cremoso al parmigiano reggiano o il trittico di mare con soppressata di polpo, salmone e tonno marinati sotto sale aromatizzato.

I primi piatti sanno veramente di domenica in famiglia a partire proprio dalla pasta fatta rigorosamente in casa tra cui sfilano le pappardelle all’uovo con ragù di cinghiale, la lasagnetta di mare con ragù di mare, gamberi, calamari e spigola e poi Mare e Terra, un piatto di pasta mista, proprio come si usava un tempo quando si mescolavano le rimanenze della pasta, e servita brodosa con scampi e cardoncelli, delicata e avvolgente.

Il mare rincorre l’entroterra anche nei secondi piatti: i tentacoli di polpo cotti a bassa temperatura e poi scottati in pentola vengono serviti con una marmellata di cipolle che contrasta il sapido del polpo, patate arrosto e crumble al nero di seppia per un tocco di croccantezza.

Anche il trancio di salmone, dapprima cotto a bassa temperatura, viene poi scottato su pietra per poi essere abbinato ai cornetti fritti con un salmoriglio all’aceto di visciole che sgrassa la naturale grassezza del salmone.

Da fare la scarpetta è poi la zuppetta di bocconcini di pescatrice, cotti come un baccalà, e accompagnati e insaporiti da pomodorini pendaloro, cipollaccio e funghi cardoncelli.

Chiudono il cerchio dei secondi piatti due di carne, ovvero il polpettone alla classica maniera con cipolla stufata e il brasato al primitivo che, cotto per diverse ore, rende la carne tenerissima, da sciogliersi in bocca.


Ai dessert presenti nel menu, due nuove aggiunte: il babà con zuccotto al cioccolato, una reminiscenza dell’esperienza del titolare come cuoco in Costiera amalfitana, e la pera williams cotta al vino e resa fresca dalla bavarese di ricotta e cannella.

Ci si prepara così all’inverno da Antonio Cucina Officina, nel rispetto della tradizione culinaria, cullati dal tepore dei piatti e dai ricordi che sprigionano ad ogni boccone: ci si sente a casa e ci si sente anche un po’ bambini perché il modo di fare ristorazione di Antonio è quello di chi ha cura degli altri.




Marcella Barone