Da Varius il nuovo menu dà il benvenuto alle atmosfere autunnali con prodotti del territorio e piatti rivisitati

Il ristorantino in via Girolamo Marciano a Lecce è pronto ad una nuova stagione di sapori con un nuovo menu da acquolina in bocca!

I piatti della tradizione vengono rivisitati con abbinamenti ed estetica differenti mantenendo un forte legame col territorio attraverso una ricetta o una materia prima, così anche la tradizione diventa moderna e l’osteria si svecchia del suo significato antico per accogliere un nuovo gusto, dinamico e ricercato. Ecco il concept che Erika Caracciolo ha voluto per Varius, Osteria Moderna, e che presenta anche nel mese di ottobre coi nuovi piatti autunno-inverno.

Il ristorantino a pochi passi dal centro di Lecce che nasce dalla collaborazione tra Erika Caracciolo e Desiree Monteforte della cantina vinicola di Cellino San MarcoContrada Li Vecchi, è pronto ad una nuova stagione di sapori: dalla zucca alla crema di patate, dal capocollo alle cozze, ogni nuovo piatto profuma di primi caminetti accesi, tepore, voglia di stare al caldo mangiando qualcosa di gustoso, appetitoso e preparato con cura in un ambiente intimo, con 35 coperti, a cavallo tra un fascino antico e moderno.

Artefice del nuovo menu è chef Michele Lazoi col quale Erika aveva già condiviso una importante esperienza lavorativa, pertanto un ritorno sul quale poter contare. La sua idea di cucina della tradizione rivisitata va a braccetto con il concept di Varius: gli antipasti spaziano tra territorio e incursioni della cucina regionale come le puntarelle con alici panate e caciotta marzotica o la purea di fave con funghi cardoncelli alla brace.


Rivisitazione anche tra i primi piatti tra cui troviamo una speciale ciceri e tria di mare che conserva la preparazione tipica della tradizione con la pasta fritta ma vi associa tutto il sapore dei crostacei oppure un risotto Carnaroli alla zucca con polvere di capocollo e caciotta di Maglie, un’esplosione di sapori per le papille gustative in un gioco di contrasti e abbinamenti. Decisa anche la pasta mista con patate di Zollino, provola e cozze dove le consistenze creano un interessante equilibrio.

I secondi piatti non possono prescindere da una grigliata mista di carne con verdure e patate, per poi andare a proporre qualcosa di più ricercato come il filetto di scottona al primitivo Locorum.  Fuori menu il filetto di tonno in crosta di tarallo, crema di patate bruciata, verdure di stagione e cialda di pane, una vera leccornia.

Chiudono il menu, come sempre, i dolci: una cheesecake ai frutti di bosco e il tiramisù al sifone, una dolce coccola finale.

I vigneti di Contrada Li Vecchi sono poi il contorno essenziale di ogni cena coi loro vini di gran pregio che raccontano la storia di una grande famiglia e del suo impegno sul territorio.

Non ci resta, dunque, che accogliere l’autunno nel migliore dei modi: in un ristorante che sa rivisitare la tradizione senza sconvolgerla ma elevandola alla contemporaneità.




Marcella Barone