Le Vigne di Sammarco, l’identità enologica del Salento si racconta

A due passi dal centro storico l’enoteca con cucina dove lo stile e il palato s’incontrano in una visione eclettica e internazionale

Le storie di famiglia sono sempre calde, accoglienti, indissolubilmente legate all’identità del territorio che le ospita. Ecco perché, al ritorno dai miei giri immensi lungo l’Italia, mi nutro di luoghi che hanno un’anima, una storia da raccontare.

E così, nell’intreccio di filari e generazioni, conosco la realtà della famiglia Rizzello, una famiglia del vino che diffonde e reinterpreta il concetto della cultura enologica del Salento. A sposarlo e a rafforzarlo sul territorio, il giovane e talentuoso Mauro Elia.

Appassionato, visionario, stakanovista – caratteristiche comuni nelle persone che vogliono rendere un servizio alla comunità – Mauro, perfetto padrone di casa, con grande impegno e soprattutto con qualità, ha creato nel quartiere pulsante della città, a pochi passi dal centro storico di LecceLe Vigne di Sammarco”.

Le Vigne di Sammarco

Progetto ambizioso e internazionale, il wine bar&shop è un open space “concettuale” che si apre alla clientela amante del buono e del bello con una grande garanzia: vivere un’esperienza enogastronomica territoriale integrata in una visione cosmopolita.

Il Negroamaro, il Primitivo, la Malvasia Nera e il Susumaniello, frutto del lavoro della cantina vitivinicola diventano forma e sostanza dell’omonimo wine bar, aperto durante tutte le ore del giorno.

Bar e caffetteria al mattino, pranzi e aperitivi al pomeriggio, cena e cocktail-bar in chiusura di giornata, i ritmi temporali si succedono all’insegna della condivisione a tavola, proprio come accade nei saloon e sui rooftop delle grandi città europee, delle capitali mondiali del turismo.

La visione internazionale si fonde con il radicamento sul territorio: materie prime di qualità a chilometro zero e grande selezione delle eccellenze provenienti da tutto il mondo diventano gli ingredienti principali di una cucina espressa e vivace.

In attesa delle portate si può godere degli spazi interni, mangiando nella cantinetta aperta dove ognuno può prendere dallo scaffale una bottiglia e aprirla, un elogio alla libertà del bere e mangiare di qualità, oppure nell’ampio dehors fruibile tutto l’anno.

La cucina che valorizza la materia prima

Cosa mi hanno proposto? Le varietà gastronomiche si abbinano perfettamente ai vini di gamma della cantina “Vigne di Sammarco”, la cui mission è valorizzare i vitigni autoctoni del Tacco d’Italia.

Ho percepito un locale poliedrico, dove i crudi di mare e i primi piatti col pescato locale ti sorprendono (meravigliose le linguine all’astice), così come la tradizione salentina più genuina: parmigiana, pitta di patate, focacce assortite, formaggi stagionati e taglieri di salumi.

Il Tomahawk arrosto servito su pietra lavica con fonduta di scamorza silana, speck e ‘nduja e l’abbinamento bufala e manzo vergine mi hanno poi letteralmente conquistata.

La visione internazionale

Un luogo dove approdare in qualsiasi momento della giornata, dalla colazione con i colleghi (la zona è quella alle spalle del Tribunale, ricca di uffici e di studi professionali) alla pausa pranzo veloce, dall’aperitivo alla cena, “oppure per provare i nostri cocktail”, ricorda Mauro Elia, “al bancone, in modo informale e libero, proprio come accade a Milano o New York”.

Un concept metropolitano, vivo, giovane e fresco, avvalorato da una tradizione del vino che si respira in ogni angolo.

Ecco, al rientro dalle fughe professionali extraregionali, è davvero quello che ci vuole. Un approdo semplice ma consapevole, dove lo stile e il palato si incontrano e nulla è lasciato al caso: l’atmosfera è raccolta e i miei sensi sono stati completamente accolti dai profumi e sapori trovati nella location, eclettica e piena di personalità.




Barbara Politi