Bistrot e terrazza: DolceVita a Gallipoli è una conferma di gusto a km0 e charme a perdita d’occhio

Un nuovo menu espressione della cucina italiana con materie prime del territorio e zero sprechi e la possibilità di vivere il bistrot interno tutto l’inverno e le domeniche a pranzo sulla terrazza coperta: tutte le novità del DolceVita di Gallipoli

DolceVita è il ristorante che sorge all’interno dell’hotel cinque stelle lusso Palazzo del Corso a Gallipoli, una dimora storica risalente all’Ottocento che negli ultimi anni è stata oggetto di una fine ristrutturazione che, assieme all’esperienza e al gusto della famiglia De Donno, l’ha resa una perla di ospitalità e accoglienza incastonata nel centro storico della città jonica.

Bistrot e terrazza

L’anima del ristorante segue le stagioni sia per quanto riguarda le materie prime che la sua collocazione negli spazi dell’hotel: d’inverno, infatti, si colloca nel Bistrot interno al Palazzo, mentre d’estate incanta con una vista mozzafiato dalla Terrazza panoramica. Novità di quest’anno: sarà possibile pranzare la domenica anche d’inverno sulla splendida terrazza coperta godendo della luce radiosa e della vista che domina il mare gallipolino. Sfaccettature di una stessa anima, dunque, votata al buon gusto, un’atmosfera charmant e briosa, una ristorazione alta che trova le sue origini nei ricordi di famiglia e nella cucina casalinga, raccogliendo la bontà di mare e terra in egual misura.

Il bistrot, contemporaneo e di design, accoglie gli ospiti con un fascino senza tempo rendendosi l’ideale per una degustazione di té pomeridiana, un aperitivo durante la golden hour o una piacevole cena.

La terrazza, invece, riservata ai pranzi domenicali d’inverno, riceve i suoi ospiti con comodi ed eleganti divanetti, mise en place dallo stile essenziale che lascia che lo sguardo si perda estasiato tra il cielo, il mare e, indubbiamente, i piatti.

La cucina e il nuovo menu

Una cucina circolare che non spreca, ma cambia approccio agli ingredienti, valorizzandoli ed elevandoli. Ѐ questa la filosofia di cucina di chef Andrea Campa che ci consegna anche per questo inverno un menu intriso di calore, ricordi, familiarità.

Partiamo dagli antipasti: versatile e interessante il cannolo croccante aperto con ricotta vaccina mantecata con olio d’oliva, spinaci all’olio evo, acciughe del Mar Cantabrico su crema di verdure che varia a seconda della disponibilità della stagione e dell’orto dell’hotel, oppure un antipasto prettamente autunnale come la vellutata di zucca con baccalà al rosmarino in olio cottura e crostini. Qui lo chef sfrutta il collagene rilasciato in cottura dal baccalà per farne un’emulsione, un vero mood “zero sprechi” che esalta ancor di più i piatti.

La stessa filosofia viene sposata anche nei primi come le linguine Benedetto Cavalieri con gamberi crudi e cotti e la loro bisque, datterino in succo e basilico finale. Terra e bosco poi nelle tagliatelle fatte in casa ai funghi affumicate al legno di quercia con fonduta di Parmigiano e pepe nero. I funghi variano a seconda del fresco del giorno, porcini o finferli ad esempio, mentre il piatto in uscita viene affumicato al sentore di quercia rimandando al naso sensazioni odorose di sottobosco, la rugiada mattutina, il muschio, la corteccia. In poche parole, l’autunno.

Piatti che appaiono complessi ma che celano grande familiarità: anche i secondi presentati da chef Campa seguono un filone di ricordi ed esperienze che porta con sé.

Il polpo è in doppia cottura su salsa bbq, cipollotti caramellati, stracciatella e peperone crusco a dare croccantezza finale al piatto. Poi, un secondo di carne, succulento ed equilibrato, un classico della cucina italiana, un brasato di manzo al Cannanau, un vino sardo, su morbido di patate lavorata con olio d’oliva e giardino dell’orto. Le verdure sono servite quasi al naturale per dare un tocco di leggerezza ad un piatto già piuttosto strutturato.

I dessert chiudono il menu con vaporosa dolcezza: da una parte una crema allo yogurt e crumble di biscotto con farina integrale che si somma a variazioni di bosco e mousse al cacao, dall’altra una torta di carote, un dolce consueto nelle case al quale però lo chef aggiunge liquirizia e arancia per dargli quel tocco che lo porta ad un livello ristorativo.

Leggerezza e golosità per un finale dolce sì, ma che non appesantisce. Oltre ai piatti del nuovo menu, restano in carta piatti che hanno fatto la storia del ristorante e che restano tra i più amati come l’Orto Olivastro o i ravioli di verdure. Presente, inoltre, un menu del giorno a seconda delle materie prime della giornata.

Un inverno di charme

Da vivere nella sala interna, nell’elegante e allo stesso tempo conviviale Bistrot, o la domenica in terrazza, DolceVita è la risposta che cercate per un pranzo o una cena a km0, con prodotti di grande qualità, selezionati e ricercati, che raccontano i vicinissimi mare e terra, trasformati nelle sapienti mani dello chef in piatti che esprimono la cucina italiana e la rinnovano con chicche d’innovazione.

Ma è anche il luogo giusto per un drink a cura della barlady Vittoria, dai classici ai più moderni, o per esperienze di abbinamenti particolari che saranno al centro di eventi settimanali, e ancora per degustare una delle etichette della ricca carta dei vini, consigliati in sala da Ada, spaziando da quelli regionali a quelli d’Oltralpe.




Marcella Barone