Bistrot DolceVita: una frizzante sorpresa di gusto e convivialità all’interno dell’hotel Palazzo del Corso a Gallipoli

Una cucina espressa, creativa, stagionale, che va dall’ora del tè all’aperitivo fino alla cena in un ambiente caldo e accogliente in un meraviglioso hotel cinque stelle lusso nella “città bella”: scopriamo insieme il Bistrot DolceVita

Nasce da un’intuizione strettamente connessa ad una passione l’idea di Pasquale De Donno di ristrutturare un palazzo ottocentesco situato sul corso principale di Gallipoli per poi annettervi, anni più tardi, anche il secondo palazzo attiguo e formare così un boutique hotel di grande charme, l’Hotel Palazzo del Corso. Un cinque stelle lusso a pochi passi dal centro storico della città che vanta anche una proposta gastronomica di qualità che si riassume nel DolceVita. Durante la bella stagione il ristorante è allestito sullo splendido roof garden, mentre nella stagione invernale si sposta nell’accogliente sala interna con un’interessante offerta in formula bistrot.

Un modo, questo, per dare continuità al progetto d’eccellenza portato avanti dalla famiglia De Donno che prende il via proprio dall’azienda agricola, dalla quale provengono molti dei prodotti utilizzati in cucina, e prosegue con la produzione di un olio di grande qualità, dal nome Feudi Ogliastro, e si evolve poi con le strutture ricettive e il ristorante mantenendo una conduzione calorosa, anche grazie all’inserimento da poco della figlia Maria.

Se la primavera-estate ci vede a rilassarci sulla terrazza dell’hotel, godendo dell’infinity pool, delle comode sedute e di una cucina che rispecchia l’aria gallipolina, l’autunno-inverno ci accoglie con il tepore di una saletta di trenta coperti, arredata con stile, la cui offerta gastronomica spazia nel territorio con materie prime d’eccellenza e selezionate e una rivisitazione attenta e creativa della cucina tipica.


Il bistrot DolceVita

Una sala intima e raccolta dove lasciar andare ogni preoccupazione per vivere il momento in modo conviviale e rilassato: questo è il biglietto da visita del bistrot DolceVita, nato dal desiderio di voler essere presenti con continuità, non solo d’estate, ma tutto l’anno, destagionalizzando ed evolvendo con gli stessi principi di eccellenza che caratterizzano i mesi estivi. Impegno, collaborazione, confronto, cura del dettaglio e anche sacrificio: queste sono le “armi” messe in campo dallo staff del DolceVita per fronteggiare anche l’inverno con audacia e passione. E i risultati si vedono!

Poltroncine in velluto, lampade da tavolo, una cantina vini in vetro a vista, particolari oggetti provenienti dai viaggi del proprietario, Pasquale, e il grande tavolo ovale per le compagnie più numerose: in quest’ambiente charmant e confortevole, si beve il tè delle cinque con snack dolci e salati, si fa aperitivo nella golden hour con finger food e un calice di vino e soprattutto si cena con un menu studiato ad hoc seguendo rigorosamente la stagionalità proponendo sia carne che pesce.

L’ora del tè

Il bistrot apre sin dalle ore 16.30 dando la possibilità di degustare i tè della linea Dammann, storico marchio francese che è anche uno dei più importanti produttori di tè in Francia e uno degli ultimi a seguire ancora tutti gli aspetti della preparazione del tè, dai terreni dove cresce la pianta fino all’arte della preparazione.

Il tè è un vero e proprio rito di calma e relax e si accompagna a snack dolci e salati preparati dallo chef, Andrea Campa, tra cui si possono trovare le lingue di gatto, frolline con marmellata di arancia dell’orto, piccola pasticceria di diverso tipo, o sandwich salati con, ad esempio, carpaccio di manzo affumicato.

La golden hour

Segue l’ora dell’aperitivo: cocktail tra i più noti e vini locali o bollicine da accostare a dei finger food e degli snack che stuzzicano l’appetito.

Un esempio? Il pasticciotto salato alla crema di caciocavallo stagionato in grotta, fonduta di scamorza e crumble di olive. Il pasticciotto viene proposto sempre in più varianti per abbracciare i gusti degli ospiti, spesso attingendo a ciò che dona l’orto dell’hotel.

Ora di cena al bistrot

Lo chef Andrea Campa in cucina e Ada Fiorentino in sala sono l’anima del ristorante DolceVita: la loro collaborazione nasce assieme al ristorante e dalla loro armonia di pensiero sono da subito emerse le due parole chiave che lo riassumono, “eccellenza“, che va dalla materie prime al modo di accogliere il cliente, e “rispetto“, degli ingredienti, del cliente, della ristorazione.

Ada rappresenta il tramite della cucina, quindi di Andrea, in sala, dove esprime ciò che si porta sul piatto: una cucina mediterranea, attenta alla ricerca delle materie prime migliori, stagionale, tecnica e creativa.

Tra i prodotti d’eccellenza a cui si accompagna la cucina del DolceVita, ci sono la Pasta Verrigni, il pistacchio di Bronte, baccalà pregiati e, ovviamente, il pesce freschissimo e locale. Per non parlare del prodotto di punta, che accompagna tutti i piatti, il nuovo arrivo, ossia l’olio estratto a freddo dei Feudi Olivastro, di produzione propria, una coccola per il cliente alla ricerca di sapori autentici e genuini. Da degustare anche in purezza su una selezione di pani.

Gli antipasti

L’ode alla stagionalità degli antipasti presentati da chef Campa per questi mesi freddi è un tripudio di verdure di stagione con abbinamenti indovinati.

L’olio e l’orto vanno a braccetto nell’antipasto Orto Olivastro, piatto che nasce appunto per esaltare le meraviglie dell’orto e dell’olio con una terra ricreata con olive, frutta secca e cacao, e sulla sua consistenza umida tendente all’amarognolo sbocciano variazioni di verdure crude e cotte con le loro creme.

Si continua con una tartare di Chianina affumicata al legno di quercia con parmigiano reggiano stagionato 30 mesi, perle al balsamico e chips di patate.

Chiude il tris di antipasti la crema di rapa rossa e panna acida con gamberi scottati al burro e polvere di olive leccine, uno dei primi piatti del menu diventato poi uno dei capisaldi e per questo molto caro allo chef.

Primi, secondi e vini d’accompagnamento

Sono un invito ad amare il mare i due primi: uno spaghetto affumicato del pastificio Verrigni con vongole e bottarga di Muggine, una variante ancor più gustosa dello spaghetto alle vongole. Le verdure dell’orto, invece, danno vita a un raviolo artigianale alle verdure selvatiche con zucchine, salsa allo zafferano e gamberi.

Tra i secondi, invece, scelta tra carne e pesce: un succulento filetto di black angus con il suo jus, patate sfogliate e cardoncello arrosto oppure un filetto di branzino dalla pelle croccante accompagnato da crema di piselli, bieta e cristalli di guanciale affumicato.

I vini che accompagnano le cene al bistrot raccontano il territorio pugliese con etichette locali conosciute e apprezzate ma anche con un’ottima selezione di bollicine. Vasta la scelta tra i rossi, che d’estate si estende ad una grande selezione tra bianchi e rosati anche nazionali.

Una dolce conclusione

I dessert concludono dolcemente la cena al DolceVita: il Nino è un omaggio a Pasquale, il titolare, un dolce nato due anni fa e composto da crema inglese al rum, spugna al cacao, pera e cialda croccante al cioccolato; golosissimo anche il cono alla cannella con namelaka al cioccolato bianco, vaniglia e frutta fresca che varia a seconda della stagione.

Invito al gusto

La formula del bistrot rappresenta, quindi, un invito a provare l’eccellente cucina del DolceVita nella sua storica cornice ma in una veste più contemporanea e frizzante, rinnovata anche dalla giovane attitudine di Maria De Donno e dalle nuove idee in circolo e dal concept di una cucina pugliese rivisitata, espressa, fresca e creativa che risponde a diverse esigenze, dall’ora del tè a quella della cena.




Marcella Barone