Autentica, artigianale, conviviale: è la tradizione culinaria che vive da “Antonio Cucina Officina” ad Aradeo

Il ristorante di Antonio ad Aradeo racconta la tradizione culinaria salentina più autentica e spazia in quella regionale italiana con destrezza in un ambiente accogliente e conviviale


Nell’antica officina meccanica che apparteneva al padre, Antonio ha coronato il suo sogno di aprire un ristorantino che rispecchia il suo modo autentico di intendere la cucina, così come gli hanno tramandato la madre e la nonna con le loro ricette e il padre, che già al mattino presto correva a prendere il pesce fresco al porto e le verdure dall’orto: la sua cucina è così, genuina, sana, frutto di una vera ricerca delle materie prime a km0 e di stagione e delle lavorazioni della tradizione, locale e nazionale.

Ma facciamo un passo indietro, ad Aradeo negli anni ’80, quando il padre di Antonio aveva un’officina, poi lasciata per aprire una nuova attività, e rimasta in eredità al figlio che, molti anni dopo, concluse le sue numerose ed importanti esperienze in svariati ristoranti, decide di farla diventare “Antonio Cucina Officina“, un luogo dove sentirsi a casa e mangiar bene.

Prima di arrivare a questo traguardo, però, Antonio ne ha fatta tanta di strada in cucina crescendo come cuoco e modellando la sua filosofia gastronomica attraverso alcune delle esperienze formative che gli hanno maggiormente lasciato il segno: un ristorante di cucina californiana a Roma, il primo nel quale ha potuto apprezzare come ogni lavorazione fosse fatta in loco, artigianalmente; poi sulla costiera amalfitana, ristorante due stelle Michelin dove ha potuto sperimentare in ogni partita a partire dai dolci ed approfondire un tipo di cucina mediterranea di alto livello; infine, tra le più importanti esperienze anche gli otto anni trascorsi all’ex Sheraton di Lecce, tutti luoghi in cui l’asticella era molto alta e dove Antonio ha potuto accumulare tantissime conoscenze che ha portato nella sua cucina sia come cuoco che come ristoratore.

Nel 2019, infatti, apre le porte del suo ristorante, due sale più una terrazza, pochi coperti ma buoni: questo è il senso della sua cucina, infatti, dove ci sono pochi fronzoli e molta qualità.

Accompagnato dal fratello Andrea in questa avventura e da altri validi collaboratori, al centro della saletta un ricordo richiama alle origini: gli utensili da lavoro dell’officina installati a mo’ di tela, una bussola per orientarsi tra passato, presente e futuro. Gli arredi sono semplici per richiamare alla tradizionalità del menu e all’atmosfera distesa del locale, con tavolini in legno e sedie bianche impagliate, una mise en place essenziale che lascia parlare i piatti.

“Nel mio ristorante accolgo gli ospiti come se venissero a casa mia – spiega Antonio – ed è per questo che, malgrado io sia in cucina, cerco sempre di uscire ad accoglierli, scambiare qualche parola e consigliare i piatti, tanto che spesso non mi viene chiesto neanche il menu cartaceo”.

Ed è questa convivialità l’essenza del suo ristorante la cui parola chiave è senza dubbio l’artigianalità sin dal pane fatto in casa in tante varietà come multicereali, all’olio e al basilico o i classici pizzi, e ovviamente in tutti i piatti a partire dai frittini degli antipasti, polpette e panzarotti, cozze gratinate, ma anche l’insalata di mare fatta quasi interamente al momento, le polpette al sugo di crostacei o le bruschette di terra, con patè di olive, stracciatella e pomodoro oppure con gamberi e zucchine. Piatti semplici e di gran gusto che aprono ad un menu che spazia dalla tradizione culinaria salentina, seguendo le ricette della nonna e della mamma, a quella regionale italiana.




Tra i primi piatti, infatti, troviamo ricette locali e non: un esperimento vincente è stato la crudaiola di mare, ossia una calamarata con tocchetti di polpo e seppia arrostiti, capperi, olive e il tutto mantecato con pesto di agrumi, un piatto profumato e sfizioso e anche le sagne ritorte, preparate dalla madre, accompagnate da bocconcini di pescatrice, ceci e pane fritto.


La pasta fresca è, difatti, un grande cavallo di battaglia del ristorantino dove trovare dalle sagne alla pasta ripiena, tutto fatto in casa.

Non mancano poi le tagliatelle con sugo di polpo, anch’esse artigianali, e per la variante di terra i tagliolini saltati con la ricotta vaccina, melanzane al forno e menta e chips di speck o i fusilli integrali con pesto di basilico, vellutata di pomodoro e stracciatella.

All’occasione sono presenti piatti evergreen come la carbonara o la pasta all’astice o ai ricci, secondo disponibilità. Anche per i secondi vale lo stesso principio e si può scegliere dal vassoio del pesce fresco, in base al pescato del giorno, per realizzare le più svariate preparazioni, dalle tartare ai carpacci fino alle grigliate.

Tra i secondi più richiesti, la freschissima frittura di calamari e il filetto di maialino cotto a bassa temperatura e poi scottato sulla griglia con contorno di patate a tocchetti, un best seller amato in ogni stagione! Tra gli altri, pezzetti di cavallo cotti in pignata come da tradizione, tagliata di seppia con crema di patate aromatizzate al limone e le varie carni proposte alla griglia.

Menzione speciale per i dessert, rigorosamente artigianali e realizzati da Antonio, tra i quali spicca la scenografica sfera al cioccolato con all’interno affogato al caffè e servita al tavolo con colata di salsa calda al cioccolato, una golosità che stupisce ogni volta, o la fresca e delicata tartelletta di pasta frolla con crema chantilly e fragoline fresche e, ancora, il tortino dal cuore morbido al pistacchio. Quasi impossibile scegliere, è proprio il caso di provarli tutti!



I dolci, infatti, sono un vero fiore all’occhiello del locale che li confeziona anche per i piccoli eventi organizzati all’interno o per servizi di catering per ricevimenti esterni: la torta è sempre made by Antonio, artigianale e genuina!




Marcella Barone