Zakaria e Tania vi aspettano da Tipiko ad Aradeo per farvi assaporare le tipicità salentine e quelle di Paesi più lontani

Da Tipiko, inserito nel meraviglioso contesto di Palazzo Grassi ad Aradeo, si passa da piatti tradizionali rivisitati in chiave contemporanea a piatti che aprono verso nuove tipicità. Tutto da scoprire!

Fianco a fianco nella vita e nel lavoro, Zakaria e Tania, hanno trovato nella ristorazione di qualità un obiettivo comune che portano avanti con determinazione e coraggio da quando hanno deciso di prendere in mano le redini del ristoranteTipiko” ad Aradeo, un luogo suggestivo che sorge all’interno del maestoso Palazzo Grassi, antica dimora signorile, dove li abbiamo scoperti più affiatati che mai e pronti a farsi conoscere con un concetto di cucina contemporaneo e particolarmente aperto a nuovi orizzonti.

Qui prende vita il loro sogno nato quando ancora non si conoscevano neppure: Zakaria a Gallarate, dove ha studiato presso l’Istituto Alberghiero e da cui si è mosso, anche all’estero, in particolare in Spagna, per maturare esperienze importanti come chef, e Tania a Parma dove ha iniziato a lavorare in sala per mantenersi gli studi di psicologia appassionandosi, poi, a questo mestiere. Qualche anno fa, a Gallipoli, Zakaria apre un ristorante con alcuni amici e qui avviene l’incontro con Tania, dapprima lavorativo poi sentimentale, e insieme i due giovani hanno continuato a coltivare il sogno di questo lavoro, così difficile quanto appagante.

Dopo essere stati insieme al Nord a lavorare in diversi ristoranti e circoli, i due hanno fatto ritorno in Salento per coronare l’ambizioso traguardo di un ristorante tutto loro: Tania in sala e all’accoglienza e Zakaria ai fornelli, dove può sprigionare tutta la sua creatività in un ristorante che lo rappresenta appieno, con un arredamento industrial in un contesto antico e finemente restaurato.

Per lui, infatti, la cucina è una vocazione che ha sentito fin da piccolo, da quando sbirciava le preparazioni della mamma e della nonna in cucina fino a quando accompagnava la zia al lavoro in un ristorante, restando ammaliato dal cappello dello chef e dallo spirito di brigata: lo studio, poi, e le tante esperienze lo hanno convinto sempre di più che la strada era quella giusta e oggi lo si può ben dire guardando i suoi piatti.

Tra quelli che ci ha fatto scoprire ci sono sapori squisitamente locali e non, una tradizione rivisitata con fantasia e rispetto della materia prima, cura dei prodotti e ricerca della stagionalità più vera. Si passa da una buona parmigiana ad un polpo alla pignata, a frittini fatti in casa espressi fino a piatti più complessi e tutti da scoprire, volta per volta.

A partire da una tartare di fassona condita all’emulsione di soia, worcester e olio evo accompagnata da una burratina al tartufo, pomodorini confit e olive leccine, un antipasto leggero e gustoso al tempo stesso.

Sapori decisi e a contrasto, poi, in un primo che affonda a piene mani nella tradizione salentina con le sagne, una tipica pasta fresca, ma condite con ragù di polpo cotto a bassa temperatura con julienne di San Marzano, stracciatella e zeste di limone candite.

Un altro esempio della sua cucina lo si trova nel secondo: un polpo cotto a bassa temperatura e passato in ghisa su crema di patate, la sua maionese, pomodorini confit, stracciatella e confettura di cipolle.

Tra i dessert, tutti rigorosamente prodotti dalla cucina del Tipiko, interessante la cheesecake con salsa inglese, caramello salato e pop corn a finire. La carta dei vini tratta prettamente cantine locali.

Il concetto di Tipiko, però, non riguarda esclusivamente la cucina tipica salentina o regionale. E’ possibile, infatti, trovarvi piatti ispirati ai sapori di altre regioni o Paesi rispecchiando, quindi, anche la loro tipicità: tipico, quindi, nel senso più ampio del termine. Una cucina globalizzata, del mondo, che parte da un paesino del Salento per diffondere gusti e aromi diversi ma tipici per ciascun luogo che rappresentano.




Marcella Barone