Paololeo è la prima azienda pugliese a incantinare in mare: 1011 bottiglie cullate dalle acque di Porto Cesareo

Il progetto fonde sostenibilità ambientale e sperimentazione enoica: il 13 giugno scorso il varo di 1011 bottiglie di “Mormora”che saranno a 30 metri di profondità per i prossimi 12 mesi

Il prestigio delle Cantine Paololeo poggia sulla storicità della famiglia che inizia a vinificare fin dagli inizi del ‘900 e, di generazione in generazione, ha costruito un’azienda vinicola importante, ma anche sulla ricerca compiuta negli anni e dall’approccio alla sostenibilità e all’ambiente che parte dal grande rispetto per la terra che si riflette in ogni vino prodotto.

1011 bottiglie in fondo al mare

Il 13 giugno 2023 le bottiglie Paololeo sono scese in mare, a 30 metri di profondità, nell’area marina protetta di Porto Cesareo: una data impossibile da dimenticare perché Paololeo è la prima azienda in Puglia a incantinare in mare. In tutta Italia ce ne sono solo cinque e nel mondo solo trenta.

Questo metodo fonde la salvaguardia del territorio alla ricerca di metodi innovativi, nel tentativo di essere meno impattanti possibile dal punto di vista energetico.

1011 bottiglie di “Mormora“, Metodo Classico Pas Dosé da due varietà autoctone da riscoprire, la Verdeca e il Maresco, sono state accolte dal mare salentino e qui resteranno per 12 mesi ad una temperatura tra i 12 e i 14 gradi, refrigerate naturalmente. Una vera e propria cantina sottomarina, dunque, che si aggiunge alla cantina che si trova nel cuore del Salice Salentino DOC, a San Donaci, e alla seconda, alle porte del Primitivo di Manduria DOC a Monteparano. Stavolta, però, si tratta di una cantina concessa da Madre Natura e, per questo, decisamente preziosa.

Un progetto di valore

L’attenzione all’ambiente, da un lato, la sperimentazione enoica e l’innovazione, dall’altro, lo rendono un progetto di indiscusso valore.

L’etica, per Paololeo, è un valore imprescindibile: certificata Equalitas dal 2021, l’azienda pubblica annualmente il proprio bilancio di sostenibilità oltre al proprio Codice Etico. Senza bisogno di impianti di refrigerazione e di giropallett, poiché li offre naturalmente la natura, questo progetto è quanto di più etico ed ecosostenibile si possa immaginare. Per ottenerlo, ovviamente, l’azienda è passata per un lungo e doveroso iter burocratico, dal Comune di Porto Cesareo all’area marina protetta, dalla Provincia di Lecce alla Capitaneria di Porto, tutti gli ordini preposti al controllo hanno autorizzato l’iniziativa.

La sperimentazione

Grazie ad assaggi mensili, in questi 12 mesi si studierà il vino imbottigliato con tutte le sue potenzialità e si capirà cosa avverrà dopo il varo in mare, nelle sue profondità, alle bottiglie che saranno riparate dalla luce e dall’influsso delle fasi lunari, cullate dai movimenti fluttuanti delle onde e scolpite dalle molecole marine.
Un progetto nato nel 2018 proprio per volere dell’enologo dell’azienda, Nicola Leo, che finalmente si concretizza col varo delle prime bottiglie e che segna l’inizio di un nuovo corso per l’azienda di tradizione Paololeo, un percorso che va dalla terra al mare.

Per capire il beneficio in termini di risparmio energetico condurremo una sperimentazione assieme all’Area Marina Protetta di Porto Cesareo. – spiega l’enologo Nicola Leo. – Inoltre, la scelta di affinare le bottiglie in mare è spinta dalla volontà di sfidare le mille potenzialità del vino e dimostrare la sua grande versatilità grazie alla valorizzazione di due varietà autoctone pugliesi da riscoprire, che incontreranno il limpido mare salentino creando una sinergia perfetta“.




Marcella Barone