Il “Food Pairing”, nuova tendenza dell’abbinamento food e drink, è un must al Richmond di Lecce

Note aromatiche simili o giochi di contrasto per gli abbinamenti tra piatti e cocktail al Richmond di Lecce: la novità del food pairing stupisce e conquista

Negli ultimi anni, in cucina si è spesso sposata la tendenza ad associare più ingredienti a seconda del loro composto molecolare e aromatico. Un classico è, poi, l’abbinamento di un piatto ad un vino. Oggi l’innovazione è rappresentata dall’associazione dei piatti ai cocktail, compito arduo per molti ma non per i bartender del Richmond di Lecce che ne fanno il loro fiore all’occhiello.


Giampiero, bartender che ha compiuto la sua gavetta a Londra, vera culla del bartending, lavorandovi cinque anni e imparando da suoi colleghi esperti che oggi lavorano in tutto il mondo, ha portato con sé a Lecce l’esperienza maturata e la condivide col giovane e promettente Silas. Il concetto del “food pairing”, infatti, è anglosassone e consiste nell’associare ai piatti dei particolari cocktail esaltando i sapori e gli aromi di entrambi.

Questa tendenza innovativa e interessante viene proposta al Richmond abbinando antipasti, sushi, piatti nazionali, frutta e dolci a dei drink esclusivi.

Sono due i parametri fondamentali cui guarda il food pairing: similitudine o contrapposizione. Nel primo caso il cocktail potrebbe riproporre le stesse note aromatiche presenti nel piatto, nel secondo si gioca di contrasti. Accompagnamento o stupore, a seconda dei palati.

Ecco qualche esempio per stuzzicare la vostra fantasia (e non solo).

Al succulento French Rack di vitello al grill si associa un drink a base di whisky, cynar, vermout rosso e whisky affumicato: sintonia di sapori e struttura che esalta entrambi.

Al sushi si abbina giocando per contrapposizione un drink con sciroppi di produzione propria utilizzando, ad esempio, il gusto pungente dello zenzero. Ma si può utilizzare anche il sakè per creare dei cocktail che seguano il sapore del sushi stesso.

Sul finire di una cena, ad un tagliere di frutta si può associare il drink Aqua de Vita, ispirato ai Pirati dei Caraibi, il cui colore ricorda appunto le acque cristalline, agrumato con un sapore dolce e secco a base di gin, Biancosarti, blu curaçao e suze.

Se volete concludere con un dolce, provate l’abbinamento con l’espresso Martini a base caffè con aromi di nocciola del Piemonte e vaniglia.

Tutti i cocktail realizzati presso il Richmond utilizzano solo materie prime freschissime, sciroppi di produzione propria e persino il ghiaccio viene intagliato da grandi lastre utilizzando la tecnica del congelamento direzionale e tagliandoli poi in cubotti in base al tipo di bicchiere e drink in modo che sia freddo ma che non si annacqui.

Insomma, quella del bartending è un’arte sopraffina che se si unisce a quella del food pairing diventa davvero impareggiabile per delle cene che vi lasceranno senza parole. Il concetto di bilanciamento dei cocktail, infatti, ha avuto oggi una grande evoluzione: non solo si ricerca un equilibrio nel drink, bensì anche un bilanciamento in relazione al piatto proposto. Attenzioni, queste, che si rivolgono sempre all’utente finale, il cliente, che si sentirà così più che coccolato dal proprio ristorante di fiducia.

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Marcella Barone