Tenuta Pellegrino
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Tenuta Pellegrino, a Sogliano Cavour, è la somma perfetta di entroterra e mare. Tutt’intorno alle antiche mura seicentesche restaurate dalla padrona di casa, Marilù, campeggia un rigoglioso e autentico paesaggio salentino con otto ettari di terreno coltivato e l’azienda agricola di Davide, il figlio, dalla quale ogni giorno i prodotti passano dalla terra alla tavola garantendo qualità e freschezza ai clienti.
La rusticità della campagna si contrappone alla sobria eleganza degli interni: da un lato l’antico involucro con pareti in calce e pavimento chiancato, dall’altro arredi raffinati dai colori neutri, luci soffuse e una personalità romantica.
Dal 2012 Tenuta Pellegrino racconta la stagionalità nei piatti del menu che varia, per l’appunto, a seconda dell’incedere delle stagioni stesse che regalano genuinità a km0 con un occhio di riguardo per le varianti vegetariane, nel rispetto della tradizione ma anche con punte di innovazione e cambiamento.
In cucina chef Francesca Piccinno interpreta queste due chiavi di lettura per soddisfare i palati più diversi mantenendo sempre inalterata la qualità e la freschezza, alla base del suo lavoro quotidiano.
Rispecchiano la tradizione, quindi, piatti come la ciceri e tria, la parmigiana di melanzana e i pezzetti di cavallo, con una cottura prolungata proprio come insegnano le nostre nonne, mentre guardano alla contemporanietà della cucina italiana piatti come il risotto con joux di peperone, liquirizia e tartare di gambero crudo e il trancio di merluzzo cotto a bassa temperatura con salsa all’aglio nero e chips di verdure, finissime, croccanti e colorate.
Lavorazioni più complesse in altri piatti come il cremino, realizzato con il trito di capocollo di maiale e la farcia di castagne arrostite, avvolto nella rete di maiale e glassato al vino rosso per dare lucentezza e poi accompagnato dalle lenticchie, perfette con la grassezza della carne, e bagnate al latte di cocco.
Anche la pizzeria, a cura del pizzaiolo Rocco Russo, rispetta la stagionalità dei prodotti con una lievitazione a 72 ore dell’impasto realizzato col metodo della biga. La pizza, così, è molto digeribile.
Tra i dessert, anch’essi rigorosamente artigianali, troviamo la cheesecake alla cannella e la sacher con confettura all’albicocca e, ancora, i dolcetti realizzati a forma di fiorellino con marmellata di melecotogne e fico essiccato con una sorpresa di mandorla all’interno.
Ad accompagnare i gustosissimi piatti, vini prevalentemente del territorio.