Quali sono i vostri ristoranti del cuore? La giornalista Barbara Politi ci svela i suoi irrinunciabili punti fermi in Salento

Giornalista esperta del settore dell’enogastronomia, Barbara Politi ci ha raccontato quali sono i suoi punti fermi quando si tratta di ristorazione salentina. Prendete carta e penna!

Tutti noi abbiamo dei luoghi che ci fanno stare bene, dove tornare equivale a respirare aria di casa e sappiamo bene che lì ci attende una sorpresa, l’abbraccio ideale di chi ci accoglie con l’intento di regalarci più di un pranzo o una cena, un’emozione.

Stilare una lista dei posti che ci fanno sentire così è un compito arduo e un po’ ingrato, ecco perché lo abbiamo chiesto a una persona che avrebbe potuto farlo con cura del dettaglio e dedizione perché, un po’ da sempre, il food è il suo lavoro e la sua passione.

Con il Pranzo di Babette racconta il mondo dell’enogastronomia pugliese, le sue storie ed eccellenze che rendono così unica la Puglia ma non solo, food ambassador e presentatrice di eventi di settore, ha anche da poco lanciato la startup SottoCuoco, la prima app italiana di home food delivery, e per non farsi mancare proprio nulla è anche il volto del Tg di TeleNorba: è Barbara Politi, se non lo aveste ancora capito, la giornalista che ha condiviso con SalentoVip le sue personali recensioni stilando un elenco di ristoranti del cuore, i suoi punti fermi, dove torna puntualmente. Sebbene gliene avessimo chiesti 10, però, per lei è stato impossibile non allargare il suo vademecum fino a 14, sintomo che la ristorazione nel nostro territorio ha alzato l’asticella e non è semplice escludere alcuni luoghi che hanno delle peculiarità così importanti.

Prendete carta e penna o mettete direttamente un like ai ristoranti del Salento che Barbara ha recensito secondo dei criteri precisi: qualità della materia prima, personalità e accoglienza.

Ecco le sue recensioni:

Alex Ristorante
Un talento della cucina coltivato dietro ai fornelli delle zie e un imprenditore illuminato, forse anche grazie luce delle lampade di Davide Groppi che campeggiano sui tavoli del ristorante.
Alex è il frutto di un matrimonio gastronomico perfetto. Quello fra la chef, Alessandra Civilla e il padrone di casa, Alessandro Libertini. La celebrazione del pesce avviene attraverso l’esaltazione della materia prima. Dalle mani maestre di Alessandra vengono fuori antipasti, primi e secondi piatti, in un equilibrio perfetto fra ricerca e tradizione. L’eleganza regna sovrana e permea ogni dettaglio. La carta dei vini? La ciliegina sulla torta: Alessandro saprà trasferirvi la sua passione per gli champagne e per il Barbaresco. Ma non prima di proporvi un ottimo Negroamaro al sapore di Salento.

Taverna del Porto
Una terrazza naturale sul mare, l’appagamento degli occhi ancor prima che del palato. La Taverna del Porto di Tricase dei fratelli Coppola è il fiore all’occhiello della ristorazione marinara del Salento. Nata come pescheria, così come raccontano Alessandro, Pierluigi, la Taverna oggi regala grandi soddisfazioni al tavolo. Il pesce, tirato fuori dalle barche del porticciolo, finisce dritto dritto nelle spadellate di chef Giovanni Ingletto. Si avverte di essere in Salento, sì, ma con un piede nella vicina Grecia, richiamata dal colore celeste di tavoli e sedie. Il menu? Pesce e ancora pesce, in tutte le salse, anche sulla pizza. Ma sempre di altissima qualità. Bravi ragazzi.

Le Macàre
Vanity Fair l’ha menzionata fra le migliori trattorie tipiche di Italia. Le Macàre di Alezio. Mica roba da poco. La regina vulcanica di questo regno alle porte di Gallipoli è Daniela Montinaro che, insieme alla sua brigata di fornelli e di sala, propone un menu che richiama la cucina dei ricordi, quelli che fanno bene allo spirito. Le polpette, i risotti, gli arancini, le alici fritte, i tortelli. Terra e mare: c’è solo il “conflitto interiore” della scelta. Perché ogni piatto non ordinato, alle Macàre, è un’occasione perduta. Un luogo familiare dai sapori autentici, dove l’amore e la cura per i dettagli regnano incontrastate. Una dimensione intima, di calore. Di cuore. E la carta dei vini? Una storia tutta da raccontare e, di certo, da vivere.

Osteria degli Spiriti
Chiunque arrivi a Lecce per la prima volta, oltre a passeggiare sull’ovale di piazza S.Oronzo per guardare negli occhi la Lupa, deve necessariamente andare a trovare Piero Merazzi e Tiziana Parlangeli alla guida dell’Osteria degli Spiriti dal 2001. Un pezzo di storia della ristorazione leccese, toccata con mano – negli anni – da tantissimi personaggi italiani e internazionali, così come le fotografie nel locale in stile rustico raccontano. La chef Tiziana delizia l’ospite con una carrellata di piatti tipici del territorio, eccellenti come la materia prima che seleziona ogni giorno. Una cucina tradizionale, ma sempre rivisitata e addolcita dall’estro e dalla gentilezza delle sue mani. Ad affiancare il caloroso padrone di casa, Piero, suo figlio Gianmarco con cui, un paio di anni fa, ha lanciato il progetto della Cantina degli Spiriti, attigua al ristorante. Ditemi: dove altro è possibile andare a scegliere la bottiglia di vino che si preferisce e, in autonomia totale, portarsela al tavolo?

Il Vecchio Molo
Il suo nome, romantico, profuma di storia e di letteratura. Le ampie vetrate de Il Vecchio di Molo si affacciano sul Porto turistico di San Foca. L’atmosfera ti inebria ancor prima di assaporare i piatti dello chef, Davide Rollo, che lavora ogni giorno per coltivare la sua creatività, sempre con semplicità. L’accoglienza in sala è ineccepibile. Le preparazioni dei piatti a base di pesce raggiungono livelli sublimi: il tataki di tonno scottato su pietra e impanato nei pistacchi, il raviolo aperto con ripieno di crostacei e poi, la pasticceria, curata da Sonia, compagna di vita e di lavoro di Davide. La carta dei vini racconta tanto del Salento e, al contempo, offre la possibilità di viaggiare nelle zone di vinificazione più importanti del mondo. Tappa emozionale sulla costa adriatica della penisola.

Lilith Ristorante
Ecco. Se volete vivere la dimensione salentina della masseria a gestione familiare, non potrei che indicarvela in una parola: Lilith. Nel tempio della famiglia Tramis, la masseria Copertini a Vernole, convivono da oltre vent’anni genuinità e qualità della materia prima: basti pensare alle verdure di stagione, ai prodotti da forno impastati da Miriana, alla cucina mare/terra firmata dallo chef Matteo, alla pasticceria della giovanissima Martina. In sala, troverete sempre Claudio e Giulia, perfetti padroni di casa, pronti a raccontarvi aneddoti e curiosità sulla tradizione gastronomica e contadina. Cosa dire della cornice? Dell’incanto della campagna del Salento? Degli ulivi? Dei colori del giardino che tratteggiano le stagioni della vita? Un idillio.

Ristorantino Da Fabio
La prima volta che ho cenato nel ristorante Da Fabio, a Zollino, ero accompagnata da due guru della sapienza gastronoma di Puglia: Michele Bruno e Francesco Zompí. Ok. Ho vinto facile. Devo dire però che la modernità unita alla storia settecentesca del Castello ti fa sempre sentire a casa. A casa di Fabio, appunto, il padrone di casa, sempre disponibile e di cuore. Cucina tradizionale. Ordinate gli gnocchi profumati alla menta e con polpa di pesce; o la parmigiana di zucchine. Non ve ne pentirete! E se ci passate d’estate, cenare nei vicoli del centro storico di Zollino, nel cuore della Grecìa, sarà una esperienza indimenticabile.

Fugu Restaurant
Nella mia classifica personale non può mancare la tappa fusion giapponese. Un amore viscerale il mio che trova sempre completo appagamento nella cucina giappo-thailandese dello chef Ivan Scrimitore. Un ristorante giapponese, il Fugu, dalla location spettacolare. Una terrazza sulla parte più bella della città, con ampie vetrate e uno stile minimal. E se il “fugu” è il pesce palla velenoso difficilissimo da cucinare, state certi, il Fugu ristorante saprà soltanto ammaliarvi. I piatti da testare sono innumerevoli. Ma non dimenticate di ordinare, fra i rolls, l’uramaki Violet, con il gambero viola di Gallipoli e olio crudo del Salento. Ne resterete estasiati.

La Piazza
Come si fa a non adorare la cucina di Stefano Nuzzo e l’amorevolezza della sua compagna, figura di riferimento in sala, Klejda Dilo? La Piazza di Poggiardo è uno storico ristorante che trova spazio in un signorile edificio del centro cittadino. La proposta gastronomica è tradizionale: i piatti della cucina salentina, a volte soltanto rivisitati o benevolmente connotati di un accento tipicamente albanese; un omaggio ai natali di Klejda. Piatti sempre semplici, ma di grande personalità. E il viaggio ha inizio fin da gli antipasti. Il camino, all’interno, rende l’ambiente caldo e intimo. Fuori, nel giardino, si trascorrono meravigliose serate d’estate.

Farmacia dei Sani
La Farmacia dei Sani rende possibile un viaggio nei piatti e prodotti tipici del Salento: il sugarello con lenticchie croccanti, carota affumicata e nocciole, lo sgombro accompagnato da critmi, fieno, olio alle foglie di limone e mandorla bruciata, il risone alloro, cotechino, whisky torbato e rafano o la cacio e pepe con la colatura di alici unita ai pistacchi. Per citarne qualcuno. In pieno centro storico, a Ruffano, la Farmacia (prende il nome dalla storica farmacia comunale del paese) viene gestita dalla famiglia Rizzo. Da Roberto, padrone di sala e di casa insieme al fratello Fabio. E in cucina la giovanissima chef Valentina, menzionata di recente anche da Forbes. Tradizione e ricerca di innovazione, con lei, vanno a braccetto. Gente di cuore, nelle cui vene scorre l’amore per questo lavoro. Dopo i Sani, passate dalla Farmacia dei Contenti. Con un ottimo cocktail saprà mantenervi il sorriso.

Origano
Benvenuti nell’osteria-bottega delle Cantine Menhir, nel cuore di Minervino di Lecce, di cui è patron Gaetano Marangelli. All’Osteria Origano e Cibo c’è – è il caso di dirlo – il Salento nel piatto. E nei vini. Ingredienti familiari, di casa, si che sposano con accostamenti nuovi e creativi. La proposta è di pesce e di terra e il menu cambia al cambiare delle stagioni. Pane e olio vi daranno il benvenuto. Lo chef Alfredo De Luca punta tutto sul concetto di cucina mediterranea. Origano ti mette a tuo agio, ti fa sentire sulla pelle la genuinità dei sapori antichi, ma riletti in chiave curiosa e moderna e presentati dall’ottimo Antonio Guarini. La materia prima è di elevatissima qualità. È possibile anche acquistare alcuni dei prodotti, nello store allestito nelle salette interne. Così come il vino, di Cantine Menhir. Il giardino esterno, poi, un vero toccasana per il cuore, in primavera.

Duo
“Chi ama la cucina, ama anche la vita”. È il motto dello chef patron Fabiano Viva. Energico, carismatico, profondo conoscitore della cucina del territorio, Viva è l’anima di Duo Ristorante. A due passi dalla Villa Comunale, a Lecce, si caratterizza per un’atmosfera elegante.
I piatti? Alcuni must: la Perla di Ricciola (condita con mela verde, pepe di Sichuan e lime, polvere di paprika), la Scapece a modo mio, o a fine pasto la Meringa con acciughe, polvere di capperi di Racale, mousse di limone e pasta di limone crudo. Consigliato.

3 Rane
Una bomboniera della ristorazione leccese. 3 Rane Ristoro ti consente di fare un viaggio nel variegato mondo delle sensazioni. Creato e gestito da Maurizio Raselli, dai natali piemontesi e innamorato del Salento, in questo ristorante la creatività, la genialità, la fanno da padrona. Ricercatezza, eleganza, qualità della materia prima e una cucina di tradizione piemontese, che va ogni tanto alla ricerca di spunti salentini. Dal benvenuto dello chef, che non è soltanto il sorriso smagliante del buon Maurizio, ai dolci, ogni portata lascia il segno. E invita sicuramente a tornare.

Aqua Ristorante
Come non fare tappa, sulla costa ionica, al ristorante Aqua di Porto Cesareo, all’interno dello stabilimento balneare le Dune? Il luogo toglie il respiro. Il mare cristallino e la tramontana rendono unico nel suo genere questo luogo. In attività da oltre 25 anni, il ristorante è un punto fermo della ristorazione salentina, per quel che concerne la qualità del pesce e la preparazione dei primi piatti. Gestito dalla famiglia Grandioso, il ristorante ha puntato tutto sulla cultura dell’ospitalità. E sulla materia prima. Potrete scegliere direttamente dal banco il pescato del giorno. In estate e in inverno, a pranzo così come al tramonto, deliziare una degustazione di crudo “vista mare” sarà un’esperienza tutta da vivere e raccontare.

Marcella Barone