Paesaggi mozzafiato nel salento: tra mare, natura, arte e borghi rimasti intatti nei secoli

Amore a prima vista: accade questo quando si viaggia nel #Salento e le ragioni sono tante. Una di esse è che la penisola sa raccontare la vita quotidiana del sole che accarezza questa terra, tra il chiarore celeste dell’alba e il rosso arancio del tramonto: la prima è chiaramente visibile da Otranto e in tutto l’arco adriatico, la seconda si aspetta languidamente nello Jonio.

paesaggi nel salentoAmore a prima vista: accade questo quando si viaggia nel #Salento e le ragioni sono tante. Una di esse è che la penisola sa raccontare la vita quotidiana del sole che accarezza questa terra, tra il chiarore celeste dell’alba e il rosso arancio del tramonto: la prima è chiaramente visibile da Otranto e in tutto l’arco adriatico, la seconda si aspetta languidamente nello Jonio.

Ma ci sono luoghi che lasciano a bocca aperta di giorno e di notte e che non si devono assolutamente perdere.

Il primo dei quali è il canyon millenario nella località Ciolo, pochi chilometri a nord di Santa Maria di Leuca, una roccia che raggiunge i 43 metri di altezza dal livello del mare e che è stata scelta anche da numerose pellicole cinematografiche per la sua struggente bellezza. Impossibile non addentrarsi nei piccoli tratturi che portano fino a Gagliano del Capo, tra macchia mediterranea e piante autoctone.

Risalendo verso lo Jonio, poi, chi è alla ricerca dell’avventura e dello sport troverà la propria dimensione nel Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, un trionfo di natura incontaminata con specie vegetali rare e di un mare cristallino e tonificante.

Sul versante adriatico, c’è un raro gioiello di interazione uomo-natura: è la cava di bauxite, nei dintorni di Otranto. Dopo la sua dismissione negli anni ‘70, nella cava si è formato un laghetto verde smeraldo, che contrasta amabilmente con la roccia rossastra, creando effetti di luce inediti.

Gli amanti della storia dell’arte avranno l’imbarazzo della scelta: potranno optare per la meraviglia della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, una delle più importanti testimonianze di stile romanico pugliese e con affreschi di pittori della scuola giottesca. Oppure c’è l’opulenza del barocco, declinato in mille forme in tutta la penisola: la Basilica di Santa Croce di Lecce è certamente un must, ma tutto il centro storico del capoluogo non lascerà scampo a macchine fotografiche e sguardi puntati in su.

Ma anche i borghi vogliono la loro fetta di stupore: ecco Specchia, eletto “borgo più bello d’Italia” 2015, un dedalo di viuzze ed erte, tra muretti a secco, suggestive scalinate e un’atmosfera surreale, che richiama alla memoria l’origine medievale del paesino del basso Salento.

Serena Costa