Davide Rollo, ovvero lo chef compositore. Creare significa amare la propria terra

A nemmeno 30 anni è diventato uno degli chef più apprezzati in tutto il Salento e ora, dopo una lunga gavetta e tanto lavoro, ha coronato il suo sogno: riuscire a entrare nell’Accademia di Gualtiero Marchesi. Lui è Davide Rollo, chef master del ristorante Il Vecchio Molo, a San Foca.Quando si dice i casi della vita: il primo libro di cucina che Davide ha letto è stato proprio quello del fondatore della Nuova Cucina Italiana. A soli 17 anni, ha incominciato a lavorare come lavapiatti nel ristorante di famiglia, a 22 ha iniziato a creare i primi piatti, poi i secondi e, infine, da 5 anni è il cuore pulsante del Vecchio Molo.

davide rolloA nemmeno 30 anni è diventato uno degli chef più apprezzati in tutto il Salento e ora, dopo una lunga gavetta e tanto lavoro, ha coronato il suo sogno: riuscire a entrare nell’Accademia di Gualtiero Marchesi. Lui è Davide Rollo, chef master del ristorante Il Vecchio Molo, a San Foca.Quando si dice i casi della vita: il primo libro di cucina che Davide ha letto è stato proprio quello del fondatore della Nuova Cucina Italiana. A soli 17 anni, ha incominciato a lavorare come lavapiatti nel ristorante di famiglia, a 22 ha iniziato a creare i primi piatti, poi i secondi e, infine, da 5 anni è il cuore pulsante del Vecchio Molo.

Ora il cerchio si è chiuso, come a imprimere un nuovo corso a una vita interamente dedicata alla cucina e fatta di sudore, umiltà e tanta voglia di sperimentare: Davide, dopo l’esperienza con il maestro milanese, è pronto a innovare ancora di più il suo menu, nella certezza che le sue creazioni culinarie rappresentano l’amore per il territorio e il suo mare.

Chi lo conosce bene sa già che lo chef salentino è un vero e proprio cuoco compositore, definizione tanto cara proprio al maestro Marchesi: come nella musica, così nella cucina, il vero artista è chi concepisce il brano, non chi lo esegue, per quanto magistralmente lo possa fare.E Davide di creatività ne ha già dimostrata tanta: i suoi gnocchi di patate viola hanno fatto il giro dei palati nostrani e no, diffondendo la cultura del tubero Vitelotte, dalle molteplici proprietà nutritive e adatto anche ai celiaci.

Lavoro, lavoro, lavoro: Davide non si ferma mai, perché il suo motore interiore sono la passione per la sua terra, per il cibo di qualità e per Il Vecchio Molo, l’eredità più preziosa e impegnativa che gli abbia lasciato la madre. Gli affetti, si sa, sono quelle presenze che restano nel cuore anche quando fisicamente non ci sono più: quell’amore, quel rispetto per le tradizioni e per la sua terra sono l’etica di uno chef che parla di sé attraverso i suoi piatti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: ristorante pieno, clienti che tornano e sold out 365 giorni all’anno.

Diventare uno chef come Carlo Cracco o Davide Oldani? No grazie, niente lustrini e paillettes: lui è “solo” Davide.

@ Il Vecchio Molo

Serena Costa