Cucina tipica salentina, un gioiello di semplicità e genuinità che piace a tutti

È riuscita a conquistare anche i palati più raffinati, grazie alla genuinità delle materie prime e a una semplicità che affonda le radici in tradizioni contadine millenarie: la #cucina #tipica #salentina piace proprio a tutti e, complice il successo turistico della punta del Tacco d’Italia, sta facendo il giro del mondo.

cucina tipica salentinaÈ riuscita a conquistare anche i palati più raffinati, grazie alla genuinità delle materie prime e a una semplicità che affonda le radici in tradizioni contadine millenarie: la #cucina #tipica #salentina piace proprio a tutti e, complice il successo turistico della punta del Tacco d’Italia, sta facendo il giro del mondo.

Chi arriva nel #Salento prepari le papille a sapori decisi e a non guardare la bilancia per qualche settimana, perché c’è tanto da assaggiare e… riassaggiare.

Per esempio, facendo un giro tra le vie del barocco, ci si può concedere il lusso di una pausa gustosa con una buona e semplice frisa al pomodoro, ormai entrata a pieno titolo negli aperitivi di tutti i bar salentini. La frisa è anche lo spuntino adatto in riva al mare: il pane biscottato salentino, di grano duro o di orzo, è la base anche per sottoli e patè di verdure. Per chi ha un po’ più di fame, poi, c’è il rustico leccese, fagottino di pasta sfoglia con besciamella, mozzarella e pomodoro.

Chi è in visita nel capoluogo non si perda i ciciri e tria, il purè di fave con le cicorie, le rape ‘nfucate e i pezzetti di cavallo al sugo, piatti di terra dalle grandi proprietà nutritive: il primo è molto di più che una semplice pasta e ceci, il secondo è favoloso grazie alle tipiche cicorie locali, le terze sono da veri intenditori e i quarti conquistano gli amanti della carne. Ma anche le sagne ‘ncannulate con il sugo e la ricotta forte, la tipica pasta di farro arrotolata, danno il vero senso della leccesità.

Altra leccornìa che non mancherà mai nei ristoranti tipici è l’antipasto a base di pìttole e crocchette di patate con la menta: le prime, semplici o condite con baccalà, o cavolfiore, o tonno e capperi, sono come le ciliegie, una tira l’altra.

I fiori zucca in pastella, gioielli dorati nell’olio bollente, sono una prelibatezza da gustare appena fritta.

La pietra miliare dei dolci salentini è il pasticciotto, barchetta di pasta frolla ripiena di crema pasticcera: immancabile la tappa nell’antica pasticceria “Ascalone” di Galatina, ma dovunque andrete troverete un pasticciotto dal gusto leggermente diverso, eppure sempre buono.

E poi non bisogna assolutamente perdersi i dolcetti di pasta di mandorle e la cupèta, dessert che rimandano alle tradizioni gastronomiche arabe.

Serena Costa